Filosofia dell’evento

Benché il castello della Lastra risalga alla prima metà del XV secolo, è solo nel 1774 che nacque, per opera del Granduca Pietro Leopoldo, la Comunità della Lastra. Tra il Cinquecento ed il Seicento, Lastra venne coinvolta nel grande progetto mediceo di riorganizzazione territoriale; si formarono poderi agricoli e si sviluppò La rete viaria e fluviale che favorì i commerci manifatturieri. Contemporaneamente sorsero sulle colline dimore signorili con parchi e giardini all’italiana di grande valore artistico e paesaggistico. Si tratta di complessi architettonici di notevole interesse storico, il più importante dei quali è senz’altro quello di Villa Bellosguardo. Mentre già nella metà del Cinquecento vi erano attività legate all’esportazione (setaioli, cappellai, scalpellini), l’attività manifatturiera troverà la sua massima espressione nella produzione e nel commercio di cappelli di paglia che, a partire al primo Settecento, assunse sempre più un ruolo decisivo nell’economia lastrigiana. Dalla metà dell’Ottocento si svilupparono l’escavazione della pietra serena e la produzione della ceramica.

La particolare ubicazione e configurazione del territorio di Lastra a Signa consente ancora oggi uno sfruttamento agricolo piuttosto intenso e una produzione specializzata altamente qualificata, tant’è che oltre la metà dei vigneti produce vino D.O.C.G. La vite e l’olivo sono, tra le colture arboree specializzate, quelle più rappresentate. Entrambe queste colture occupano la fascia collinare media, con escursioni nelle pianure, in particolare verso il torrente Pesa per i vigneti.

L’assetto produttivo di Lastra è incentrato su una diffusa rete di piccole e medie imprese con una densità aziendale assai contenuta.

Sono inoltre rilevanti il settore del commercio e le attività terziarie.